Patrizia Speroni
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Alla ricerca della canzone “wow”

Commenti dalla Sala Stampa “Lucio Dalla” di Sanremo


Comincia la 73° edizione del Festival della canzone italiana. Finalmente l’attesa è finita. Amadeus e Gianni Morandi scendono le scale del palco senza inciampare e questo è già un buon inizio. Gli onori di rito al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, sono dovuti.

Arriva Roberto Benigni, chiamato all’ultimo momento per celebrare il 75° anno dall’entrata in vigore della Costituzione italiana. Ho pensato di dover assistere alla solita Santa Messa. Sono uscita dalla celebrazione stupita e quasi benedetta. Benigni ha trovato parole leggere e poetiche per sottolineare la libertà di espressione e di pensiero sancita dalla Costituzione.

Inizia lo spettacolo e apre il Festival Anna Oxa. Un incubo che rischierà di non farmi dormire la notte? Tutto troppo, troppo tutto. La prossima volta anche meno. Grazie!

Gianmaria, dall’alto dei suoi 190 centimetri e col suo 46 di scarpe, si presenta in tutta la sua – condivisibile o meno – prestanza fisica. Presenza vocale altalenante. Più carino che bravo. Al Festival non vale!

Mr. Rain porta una canzone melensa. Il coro di bambini in playback ce lo poteva risparmiare. Stucchevole e poco coerente col repertorio pregresso.

Marco Mengoni è il prediletto dalla sala stampa. Vocalmente c’è, anche se la canzone non ha lo stesso impatto di “L’essenziale”. La folla dei suoi fan ha preso d’assalto la città. Le forze dell’ordine sono intervenute. Sanremo ostaggio di Mengoni?

Ariete, giovane e coerente. Imperfetta nell’esecuzione, a tratti decisamente stonata. Posso chiedere di fare meglio?

Ultimo, teatrale, profondamente immerso nell’esecuzione di una canzone in cui crede tantissimo. Non è la sua migliore esecuzione.

Coma_Cose autentici e coerenti. Uno spaccato di vita personale nella canzone. Crisi e riconciliazione. Finalmente qualcosa di bello da ascoltare e da vedere.

Elodie riempie il palco con la sua sensualità, eleganza. Perfetta nell’esecuzione di una canzone, che strizza l’occhio alle radio. Ha voce. Molto convincente.

Leo Gassmann è il bravo ragazzo, che tutte le mamme vorrebbero avere come figlio. Ci sta tutto nella sua canzone. Questione di gusto personale se apprezzare o no.

Cugini di campagna sono stati coraggiosi. Conoscono il mestiere e hanno messo in gioco la loro esperienza. Il retrogusto “operazione nostalgia” inficia una considerazione oggettiva della canzone. “Anima mia” non è replicabile.

Grignani ha portato sul palco il tema, delicato e personale, del rapporto col padre. Nonostante tutti i buoni propositi dichiarati in conferenza stampa, ha purtroppo limiti vocali nell’interpretazione. Ha penalizzato sé stesso.

Olly è un “anche no!”. La canottiera bianca sotto la giacca rosa non si può proprio vedere. Look scelto per stare al passo con una canzone “anche no”?

I Colla Zio, spensierati, divertenti, indubbiamente radiofonici. Si sono divertiti su quel palco. Apprezzabile il mood della canzone.

Mara Sattei è giovane. Ha interpretato senza sbavature la sua canzone. Brava e basta! Manca un valore aggiunto emozionale.

Troverò forse questa sera la canzone “wow”che sto cercando? Non ho ancora perso la speranza…

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patrizia.speroni@aruba.it

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