Patrizia Speroni
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Apertura al televoto e ribaltone fu!

Il commento dalla Sala Stampa “Lucio Dalla” di Sanremo


Come da previsione, l’apertura al pubblico, attraverso la modalità del televoto, ha cambiato – in alcuni casi stravolto – la classifica stilata grazie ai primi e soli voti  della  Sala Stampa. L’elemento che salta immediatamente all’occhio è che i giovani che sono passati  direttamente nella categoria “big” figurano tutti nelle zone più basse della classifica. Forse gli ascolti successivi al Festival li premieranno comunque, ma senza dubbio questo è un dato che vale la pena di prendere in considerazione. A questi ragazzi manca forse un passaggio intermedio? Vogliamo chiamarla esperienza? Preferiamo il termine gavetta?

Tananai ne è un chiaro esempio. Lo scorso anno si è trovato invischiato nel vortice del Festival. Ha tranquillamente cazzeggiato, orribilmente stonato, riso della sua performance e del suo piazzamento, per poi ripensare seriamente al suo modo di stare in gara. Si è messo a studiare, prendendo lezioni da un vocal coach. Ha affrontato il percorso verso il suo secondo Festival come un lavoro, un impegno ed ora si trova quinto in classifica. Sarà pure una canzone troppo classica, ma alla gente pare piacere. Il pubblico ama Ultimo, un artista che riempie gli stadi. Il secondo posto mi pare molto più giusto ed adeguato.
Marco Mengoni è sin dall’inizio favorito. In questo caso il giudizio della Sala Stampa converge perfettamente con quello del pubblico spettatore. C’è pieno accordo, pur trattandosi di una classifica ancora parziale. I più ritengono che il terzo posto di Mr Rain sia pienamente giustificato. Resto con le mie perplessità.  Il tormento si è improvvisamente quietato e le ali d’angelo dei bambini hanno fatto il miracolo? Continuo a preferire Lazza, che ha una produzione fortissima, che ha voce, presenza scenica e raccoglie i frutti di ciò che ha  efficacemente seminato. Tra Ultimo e Marco Mengoni? Continuo a preferire Mengoni e a fare il tifo per lui.
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