Patrizia Speroni
Leggimi

Intervista al chitarrista gaviratese Paolo Anessi


Paolo Anessi è un chitarrista gaviratese, impegnato da anni nella diffusione della cultura musicale attraverso un’Associazione culturale di cui è presidente.

Con lui abbiamo fatto una chiaccherata a tutto tondo, partendo dal suo ruolo professionale, sino ad arrivare ad un’analisi del mercato musicale contemporaneo.

[Patrizia Speroni] Come si diventa presidente di un’Associazione Culturale?
[Paolo Anessi] L’idea nasce a metà degli anni 90, con il preciso intento di costituire un polo culturale, dove poter far incontrare persone con la passione comune per la musica. Nel 96, dopo tre anni di lavoro in studio di registrazione come turnista, sentivo che la direzione giusta per me era di dare un contributo alla musica e non solo prendere, inteso come farne un lavoro.  Il musicista di per se è un impresa individuale, mentre un’associazione culturale ha, nei suoi scopi sociali, la diffusione della cultura musicale. Di fatto in questi anni abbiamo realizzato concorsi, manifestazioni, concerti, incontri seminari e masterclass gratuite, abbiamo realizzato per tre anni una rivista specializzata, anch’essa gratuita, distribuita in tutte le biblioteche della provincia di Varese, e da oltre 15 anni corsi di teoria e armonia sono a disposizione gratuitamente per qualsiasi associato.

[PS] Che cosa fa il presidente di un’Associazione Culturale?    
[PA] Principalmente si occupa di coordinare le varie attività dell’associazione, ad esempio abbiamo appena partecipato – grazie alla collaborazione con il comune di Gavirate e le varie associazioni operanti sul territorio –  alla manifestazione per la raccolta fondi per Amatrice e Accumoli, siamo stati presenti con uno stand per le informazioni sui nostri corsi.  Durante la giornata si sono esibiti insegnanti e sopratutto gli allievi più meritevoli. Inoltre il service di proprietà dell’associazione sarà gestito da un paio di allievi tecnici del suono, oltre alla supervisione del fonico Fabio Marazzi. Coordinare tutta la giornata, dalla burocrazia della SIAE, allaa scaletta delle esibizioni, alla strumentazione da portare. Sono compiti che mi hanno richiesto tempo e soprattutto grande spirito di collaborazione nel mettere insieme le persone giuste!

[PS] Quali competenze deve avere il presidente?
[PA] Sono un musicista e il mio strumento è la chitarra. Sono innamorato del suo suono praticamente da sempre e, nel mio caso, saper suonare bene uno strumento musicale mi ha avvantaggiato nel poter avviare o ampliare le attività dell’associazione.  In oltre 20 anni di attività,  Music Secrets sta diventando un centro servizi per la musica, dalle produzioni di TaikoStudio, all’apertura e regolamentazione delle edizioni dell’etichetta discografica MSRecords. Ci occupiamo di pre produzione musicale, registrazione e post produzione, mix e mastering, stampa cd e gadget personalizzabili, marketing management, ufficio stampa e comunicazione. Depositi e pratiche SIAE, trascrizioni delle parti, realizzazione di video clip.

[PS] A chi si rivolge l’Associazione e come opera?
[PA] L’associazione, apolitica e areligiosa, si rivolge a chiunque abbia interesse per la musica e voglia entrare più a fondo in questo mondo, attraverso l’apprendimento di uno strumento musicale. Si valutano sempre collaborazioni con altri professionisti, ma non solo. Ad esempio se tu Patrizia, che mi stai facendo questa intervista, hai delle competenze musicali interessanti, puoi proporti all’Associazione, si pubblicizza l’evento tra gli associati e si organizza un tuo seminario! Un’ associazione si nutre di sapere per poi a sua volta diffondere sapere, conoscenza e cultura tra i suoi associati.

[PS] L’Associazione in che contesto territoriale opera?
[PA] In qualunque contesto ci sia un interconnessione con la musica. Precedentemente ti ho raccontato della nostra presenza e colonna sonora della manifestazione di raccolta fondi per Accumoli e Amatrice. A settembre ci occuperemo dei punti musica in occasione della giornata nazionale per raccolta fondi per l’Alzheimer. Questo è parte del nostro contributo istituzionale sul territorio. Abbiamo fatto e facciamo interventi nelle scuole elementari e medie per far conoscere gli strumenti musicali e la musica moderna. Nel 2016 abbiamo realizzato 30 seminari gratuiti presso la biblioteca di Gavirate. Questi sono solo alcuni esempi delle nostre diverse attività sul territorio, oltre ovviamente ai nostri corsi di musica e formazione specialistica.

[PS] Parlaci delle iniziative dell’Associazione
[PA] Tantissime sono state le iniziative: Note Nuove concorso per band e artisti emergenti, totalmente gratuito, a cui hanno partecipato concorrenti da tutta Italia, Musica Inedita per la valorizzazione di giovani compositori. Da circa un anno curiamo ilprogetto Music Secrets Night: ogni tre mesi realizziamo una serata con concerto live in un locale della provincia di Varese dove portiamo i nostri migliori allievi.  I meno esperti partecipano con grande entusiasmo in quanto c’è sempre tantissimo da imparare da un esperienza live. I corsi di musica ti portano direttamente sul palco e, tengo a ribadirlo, queste serate non hanno alcun costo per i nostri associati.

[PS] Come si posiziona l’Associazione in un contesto, quello musicale, notoriamente in crisi?
[PA] Indubbiamente, oltre al crollo della discografia anche grazie all’avanzare del web, le cose si sono fatte più difficili e complicate. Inoltre la crisi economica mondiale ha messo letteralmente un pò tutti in ginocchio. Ma un’ associazione culturale per la diffusione della cultura musicale si occupa del futuro, dei giovani che arrivano. Ci sono stati cambi generazionali in questi ultimi anni, ma, anche se molto debole, si intravede una ripresa, o quanto meno una presa di coscienza di quanto sia importante  la musica, sopratutto per i giovani. La maggior parte dei nostri associati ha iniziato a suonare uno strumento musicale e parallelamente ha sempre l’opportunità di fare cultura e buona musica. Questi ragazzi sono il nostro futuro e questo fa sì che l’associazione non risenta della crisi nel settore musicale.

[PS] Come si individuano le potenzialità di un musicista o di un cantante?
[PA] Esperienza, sensibilità e talento musicale, perché quando se ne è dotati si sa ben riconoscere anche quello altrui. Inoltre ci vuole tempo e pazienza, perché senza la pratica, assoluta dedizione e costanza il vero talento non ha opportunità di crescere ed emergere. Vedo costantemente grandi potenziali. Un insegnante spiega la musica, un maestro individua il talento e aiuta a trovare la strada migliore per farlo emergere!

[PS] Ci sono musicisti o cantanti che possono costituire un elemento di novità?
[PA] Indubbiamente si, perché l’evoluzione e il senso del nuovo è inarrestabile. La vera difficoltà sta nel riuscire ad individuare delle vere nuove proposte, perché mai, come in questo momento nella storia della musica, ci sono persone che fanno musica la cui diffusione ormai passa dal web. Individuare dei veri elementi di novità in un oceano cosi vasto di proposte è un compito difficile, ma non impossibile!

[PS] Come si promuovono iniziative in un contesto in cui si è disposti ad investire pochissimo?
[PA] La risposta a mio avviso è davvero molto semplice: con tantissima pazienza, dedizione, profondo e sincero amore per la musica. Non puoi pensare alla musica come un lavoro, ma come una vera e propria missione: credi nel tuo progetto, credi nei ragazzi che stai promuovendo e cerchi di dare il massimo per portarli all’attenzione del pubblico. Mai come in questo momento fare rete, aiutarsi e sopportarsi è lo strumento principale per salvare il salvabile nel mondo della musica.

[PS] Come si può trovare spazio in un settore “saturo”?
[PA] La risposta mi porta a ripetermi: con molto pazienza e aggiungerei con la forza di non mollare mai. Se è veramente un progetto di valore, troverà le sue gambe per camminare. Purtroppo il consumismo, la voglia di novità, il music business e la discografia ci hanno abituati a ingurgitare di tutto, quindi in un mercato ormai saturo comincia a essere difficile per le nuove generazioni individuare “il bello”. Si consuma ciò che si trova, per meglio dire quello che noi delle generazioni precedentidiamo a loro da consumare. Non mollare mai, crederci con tutte le energie possibili. Mai come ora abbiamo a disposizione un sacco di strumenti per portare all’attenzione del pubblico il nostro lavoro musicale. Formare una band e portare live il progetto, cominciando dalle piccole realtà locali, sono un ottimo termometro per capire l’indice di gradimento e comprendere se e come procedere nel percorso.

[PS] Che cosa deve fare chi è alla ricerca di ascolto e di visibilità?
[PA] Il web è diventato il vero trampolino di lancio. Sappiamo che la viralità di un video non segue sempre per forza regole del “bello musicalmente”, ma di sicuro se hai qualcosa da dire si possono cominciare a leggere i primi segnali dalla cerchia più stretta di amici e dalle condivisioni, mentre se non si ha nulla da dire… a cosa serve la visibilità? È semplicemente frutto di questa sottocultura che ammalia le nuove generazioni che, prima di pensare alla visibilità, dovrebbero essere certi di avere comunicazione, musicalità, un progetto valido e magari qualche anno di gavetta con una band a suonare ovunque. Solo così ci possono essere i presupposti per rendere visibile il proprio progetto, con le spalle un po più grosse!

[PS] Grazie a Paolo Anessi, presidente dell’Associazione Culturale Music Secrets.

 

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patrizia.speroni@aruba.it

2 comments

  1. Paolo un professionista che ho avuto il piacere di avere come maestro e produttore. Sempre preciso e diretto nelle sue argomentazioni.

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