Patrizia Speroni
Leggimi

Uomo: lo vogliamo davvero palestrato e in mutande?


L’universo del palestrato e attività commerciali tutte sono in fermento. Per colpa del calendario che vede la Festa della Donna cadere di lunedì, quest’anno i preparativi vengono anticipati, complice il fine settimana.

Il giallo è il colore dominante, quello della mimosa. Così pure l’intenso profumo del fiore, chiamato a simboleggiare la ricorrenza dell’8 marzo.

La tradizione – frequentemente romanzata – vuole che orde di donne, liberatesi della zavorra del maschio, si ritaglino spazi esclusivi, per lascisarsi andare alle trasgressioni alimentari, a quelle alcoliche e a quelle comportamentali.

La presenza maschile non è gradita o meglio, lo è ad una sola condizione: che l’uomo si spogli.

La legge commerciale vuole che l’offerta risponda ad una domanda e se il palestrato che si spoglia viene ancora proposto, vuol dire che la situazione funziona ed è ancora un’ottimo richiamo. Ma siamo davvero sicure che le donne vogliano festeggiare davanti ad un fisico muscoloso in mutande?

L’occhio, lo ammetto, vuole la sua parte ed un corpo armonioso con una buona definizione muscolare non provoca certo repulsione. Il palestrato mutandato  mette in mostra il proprio corpo, ha il senso del ritmo e muove sinuosamente il bacino. Si spoglia, senza arrivare al nudo integrale. Lascia qualcosa all’immaginazione, che rivendica sempre un monimo di sollecitazione.

Tuttavia, non possiamo fare a meno di chiederci che cosa ci sia di così straordinario, eccitante e fuori dal comune nel vedere uno sconosciuto muscoloso che si toglie i vestiti. Quale valore aggiunto ci sarà mai nella sua performance? Il perizoma griffato? Quello che ci sta sotto?

Fatte salve le proporzioni che differiscono da uomo ad uomo, si tratta sempre di  2 elementi laterali  + 1 centrale e questo, sinceramente, non ci sembra proprio un modo innovativo per celebrare la Festa della Donna!

 

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patrizia.speroni@aruba.it

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