Patrizia Speroni
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Morta Donna Summer, regina della disco music dalla voce straordinaria


Donna Summer era il nome d’arte di Donna Gaines. Nata a Boston nel 1948, si trasferisce in Germania alla fine degli anni Sessanta per lavorare nel musical “Hair”.

All’inizio degli anni Settanta si sposta in Austria per recitare in alcuni spettacoli e proprio in questo frangente conosce e sposa l’attore Helmut Sommer.

Lo spettacolo è il suo mondo, cantare il suo destino. Torna in Germania ed incontra il produttore Giorgio Moroder. I primi singoli escono nel 1973, ma il successo mondiale arriva nel 1975, quando viene pubblicato il singolo “Love to love you baby”: 16 minuti in cui le qualità di interprete vengono esaltate dal genio del produttore.

Donna Summer e Giorgio Moroder: una collaborazione vincente che dura, immutata, sino alla fine degli anni ’70.

A Donna Summer piace sperimentare. La disco music non è il solo terreno di esplorazione musicale. Dà prove eccellenti nell’ambito del funky, del rock, del gospel, del rythm &  blues e del pop. La cantante ha saputo abilmente traghettare la propria esperienza di successo da un decennio all’altro – gli anni Ottanta – scegliendo con grande saggezza repertorio e produttori.

Le sue canzoni sono sempre in “alta rotazione” radiofonica: tracce in vinile, consumate dalle puntine del giradischi, mai tormentoni da saturazione dell’ascolto. In discoteca non capitava mai che il dj resident non suonasse uno dei suoi successi. Le canzoni di Donna Summer erano un investimento sonoro sicuro, un riempipista garantito.

Come non ricordare il compiacimento del dj quando, nell’aprire la magica valigetta – spesso di pelle rigida, più raramente di metallo – si preparava al momento topico del mixaggio. Il piacere di una copertina intrigante, il rito del posizionamento del vinile sul piatto e della puntina sulla traccia, l’orecchio allenato alle battute e la ricerca del mix perfetto. Una magia forse irripetibile.

Donna Summer muore oggi, 17 maggio 2012, a 63 anni.

Si dice che stesse lavorando ad un nuovo album. Sarebbe stato il numero 24. Giorgio Moroder era stato lungimirante.

 

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