Patrizia Speroni
Leggimi

I salentini Boomdabash coerenti anche al Festival


I salentini Boomdabash portano un pezzo della loro terra d’origine sul palco del teatro Ariston di Sanremo. Dopo essere stati la colonna sonora della scorsa estate con la canzone “Non ti dico no”, cantata con Loredana Bertè, vogliono farsi conoscere ad un pubblico più vasto. Legittimo, dunque, utilizzare la manifestazione come veicolo efficace di visibilità.

C’è molta curiosità attorno al loro inedito e al linguaggio che utilizzeranno. Loro stessi, in conferenza stampa, descrivono così la canzone “Per un milione”:

Dopo un’estate dominata dal duetto con Loredana Bertè, i ragazzi salentini si trovano sullo stesso palco, separati e concorrenti. C’è la curiosità di sapere che cosa si sono detti, rivedendosi, e di come è stato incrociare Loredana come “rivale”:

La band ha in programma l’evento “Boomdabash and Friends”, che si svolgerà all’Alcatraz di Milano il prossimo 9 maggio. Raccontano quali artisti canteranno in quell’occasione:

Nella serata dei duetti, il gruppo salentino ha scelto di esibirsi con Rocco Hunt. Molteplici le curiosità al riguardo: come cambierà la canzone? Verrà inserita nel repackaging di “Barracuda”?:

La formazione è composta da quattro componenti, che spiegano il loro background musicale , da dove arrivano e che tipo di musica li ha influenzati:

Il duetto estivo con Loredana Bertè ha inevitabilmente sollevato la questione del contrasto e della differenza generazionale. I salentini Boomdabash fanno una riflessione sulla contrapposizione tra il tema trattato nella canzone del Festival e la musicalità e si esprimono sulle diverse generazioni di personaggi musicali:

Ketra è nella band, ma contemporaneamente porta avanti un lavoro parallelo come produttore, insieme a Takagi. La band chiarisce se questo suo stare nella formazione attuale influisce in qualche modo sulle dinamiche del gruppo:

Il genere reggae è sicuramente la cifra stilistica dei Boomdabash. Alla domanda che li invita ad indicare una canzone di Sanremo che ciascuno rifarebbe in chiave reggae, gli artisti rispondono così:

Potrebbe essere realistica l’ipotesi di realizzare un album di cover, con un vestito reggae? Il gruppo del Salento replica:

 

 

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